Cime galleggianti: quali sono

Su Corderie Italiane sono disponibili diverse tipologie di cime galleggianti, ognuna pensata per un impiego preciso.

Vediamo, quindi, quali sono le diverse tipologie di cime galleggianti.

Corde monofilo: semplicità e resistenza

Le corde monofilo rappresentano la versione più tradizionale delle cime galleggianti. Hanno una struttura ritorta semplice ma robusta, realizzata in polipropilene ad alta resistenza, un materiale che unisce leggerezza, resistenza all’acqua e capacità di non affondare.

Questa combinazione le rende perfette per diversi usi nautici: pesca, ormeggi temporanei e recupero in mare. Qui è indispensabile che la corda resti visibile e galleggiante anche in condizioni di mare mosso.

Il polipropilene impiegato nelle corde monofilo è stabilizzato ai raggi UV, così da resistere al deterioramento causato dal sole e dalla salsedine. Anche dopo lunghi periodi di esposizione, la corda mantiene il suo colore e la sua tenuta. La superficie ritorta favorisce anche lo scorrimento dell’acqua, riducendo l’assorbimento e mantenendo la corda sempre asciutta e maneggevole.

Disponibili in diversi diametri, le cime monofilo galleggianti sono spesso utilizzate per delimitare aree di balneazione, installare boe o segnalare percorsi acquatici.

Treccia in polietilene Light Rope: flessibilità e praticità

Le trecce in polietilene Light Rope offrono una soluzione più evoluta, pensata per chi cerca una corda galleggiante versatile e performante. Il polietilene è un materiale leggero e resistente, che mantiene la corda flessibile anche dopo un uso prolungato o in condizioni di umidità costante.

Queste trecce galleggianti sono perfette in molti utilizzi nautici e sportivi. La struttura intrecciata le rende semplici da impugnare, meno soggette a grovigli e più confortevoli da maneggiare, anche con le mani bagnate o in situazioni di emergenza.

Sono spesso impiegate in attività di salvataggio, sport acquatici e delimitazioni di sicurezza, grazie al loro eccellente rapporto tra resistenza e peso.

Le corde Light Rope si distinguono anche per la visibilità elevata, grazie ai colori vivaci che facilitano l’individuazione in acqua. A differenza delle corde più rigide o ruvide, la treccia in polietilene mantiene nel tempo una flessibilità costante, evitando che la corda si indurisca o perda elasticità.

Treccia per ciambelle: sicurezza e affidabilità

Le trecce per ciambelle sono progettate con uno scopo ben preciso: essere utilizzate nei dispositivi di salvataggio, come ciambelle e salvagenti anulari.

In situazioni di emergenza, la capacità di galleggiare e di offrire una presa salda e sicura può fare la differenza. Queste corde sono realizzate con materiali morbidi ma resistenti, che garantiscono una presa confortevole anche sotto sforzo, senza rischiare abrasioni o tagli.

Il principale vantaggio di questa tipologia è la rapidità di recupero: la corda resta in superficie e segue i movimenti del salvagente, permettendo un recupero veloce e controllato.

La struttura intrecciata assicura anche una resistenza ottimale alla trazione e alle tensioni improvvise, senza compromettere la stabilità o la forma della corda. Questo la rende adatta non solo per i dispositivi di soccorso, ma anche per l’uso in piscine, stabilimenti balneari e aree di addestramento.

La treccia per ciambelle rappresenta quindi un perfetto equilibrio tra sicurezza, comfort e durabilità: un accessorio tecnico che coniuga funzionalità e affidabilità.

Materiali e durata nel tempo

Sia le corde monofilo che le trecce in polietilene o per ciambelle condividono alcune qualità fondamentali: sono leggere, galleggianti, resistenti agli agenti atmosferici e non assorbono acqua.

La stabilizzazione ai raggi UV è un aspetto cruciale per le corde utilizzate in ambiente marino, poiché impedisce al sole di danneggiare le fibre o di sbiadire i colori. Un altro vantaggio importante è la resistenza agli agenti chimici e all’azione corrosiva della salsedine, che consente alle cime galleggianti di mantenere inalterate le loro prestazioni nel tempo.

Per garantire la massima durata, è consigliabile risciacquare le corde con acqua dolce dopo l’utilizzo in mare, evitando di lasciarle esposte per lunghi periodi alla luce diretta del sole. Conservate correttamente, le cime galleggianti possono mantenere la loro efficienza per anni, anche in condizioni di uso intensivo.

Come scegliere la cima galleggiante giusta

La scelta della cima galleggiante dipende dal tipo di impiego previsto.

Per la pesca e l’ormeggio temporaneo, le corde monofilo in polipropilene rappresentano una soluzione pratica e resistente.

Per attività di salvataggio o delimitazioni in acqua, le trecce in polietilene Light Rope offrono maggiore flessibilità e comfort di utilizzo.

Per i dispositivi di sicurezza, invece, le trecce per ciambelle garantiscono la presa e la galleggiabilità necessarie in caso di emergenza.

Un consiglio utile è considerare sempre il diametro e la lunghezza in base alla destinazione d’uso. Le corde più sottili sono indicate per utilizzi leggeri o temporanei, mentre quelle più spesse offrono una maggiore resistenza alla trazione. Anche il colore può fare la differenza: tonalità vivaci come giallo o arancio aumentano la visibilità e contribuiscono alla sicurezza durante l’uso.

L’importanza della qualità nelle cime galleggianti

Quando si lavora o si pratica sport in mare, ogni dettaglio può incidere sulla sicurezza. Le cime galleggianti di qualità permettono di gestire in modo più efficiente le manovre, ridurre i rischi e migliorare la stabilità delle imbarcazioni e dei dispositivi di soccorso.

Che si tratti di pesca, ormeggio o salvamento, una corda progettata per resistere all’acqua e rimanere visibile rappresenta un supporto essenziale per lavora in ambiente nautico.

Ogni modello – dalla monofilo alla Light Rope fino alla treccia per ciambelle – offre caratteristiche specifiche che rispondono a necessità diverse, ma con un obiettivo comune: unire sicurezza e affidabilità.



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